Perché non riesco ad eliminare la cellulite?
La cellulite comprime sulle strutture sottostanti – le fasce muscolari e gli assi arterovenosi – comprimendo il microcircolo e il sistema linfatico.
C’è solo un modo per rispondere alla domanda iniziale: “Perché non l’hai mai trattata come una patologia, ma solo come un inestetismo”.
La scienza ha fatto dei passi importanti per potenziare il microcircolo e il sistema linfatico, con la diretta conseguenza di migliorare anche l’aspetto estetico delle zone colpite da questa patologia.
Su Google la parola “cellulite” riporta a siti e articoli in cui il problema viene posto su un piano esclusivamente estetico: “inestetismo”, “incubo”, “alterazione”.
No.
La cellulite, o meglio panniculopatia fibroslerotica, è prima di tutto una patologia. E spostare l’attenzione solo sul punto di vista estetico significa credere di poterla combattere con creme e impacchi. Questi prodotti, però, si comportano come un semplice cosmetico: apparentemente la pelle è più levigata, ma il problema di base non viene risolto.
La cellulite va approcciata con trattamenti medicali come le onde d’urtoche “rompono” le cellule di grasso nei punti critici, affinché gli effetti possano essere duraturi ed incisivi in termini di bellezza e salute.
Uno stile di vita sano, così come una buona idratazione e attività fisica costante sono il punto di partenza per contrastare la cellulite.
Tutto quello che c’ è da sapere sul collagene
Il collagene, responsabile della struttura della pelle, è il primo a risentire del passare del tempo e dell’incidenza dei fattori ambientali sull’invecchiamento precoce. L’inquinamento dovuto allo smog e alle polveri sottili che negli ambienti interni sono addirittura più concentrate, causano il degrado del collagene e quindi l’insorgenza delle rughe perché viene a mancare la proteina che ancora i tessuti tra loro ed è responsabile della tonicità e della compattezza della cute. Anche i cibi processati e ricchi di zuccheri danneggiano non solo la silhouette, ma anche il collagene a causa del fenomeno della glicazione, ovvero il legame tra zuccheri e proteine che dà vita a molecole chiamate AGE che che agiscono negativamente sulle fibre di collagene e di elastina.
LA BEAUTY ROUTINE PRO-COLLAGENE
Usare prodotti con spf contro i raggi UV in modo tale da proteggere le risorse di collagene ed evitare che i radicali liberi lo danneggino. Il collagene, infatti, non penetra nella pelle come fosse acido ialuronico ma si fermerebbe a livello superficiale, ecco perché la cosmesi interviene con attivi in grado di stimolarne la sintesi e rafforzare le barriere cutanee in modo tale da preservarlo.
Gli antiossidanti. La vitamina C è la principale alleata per rafforzare la pelle e bloccare l’azione negativa dei radicali liberi.
Il retinolo. Ovvero la vitamina A, stimola la produzione di collagene e riduce le rughe perché agisce sulla densità della pelle. Da usare di notte perché può foto-sensibilizzare l’epidermide.
Usi e benefici dell’acido ialuronico
In breve, l’acido ialuronico è uno dei componenti fondamentali dei tessuti connettivi di ogni mammifero, ed è il responsabile della resistenza e dell’elasticità della pelle. E’ prodotto naturalmente dal corpo umano ma, quando invecchiamo, la sua produzione diminuisce, provocando rughe e altri inestetismi dell’età.
Basta fare 2+2 per capire che utilizzare l’acido ialuronico può aiutare a mantenere una pelle giovane; motivo per cui, da anni, è impiegato con ampio successo in campo estetico.
Ma in che modo è possibile farne uso?
Ci sono varie opzioni: da ormai molto tempo sono in commercio creme antirughe all’acido ialuronico che, con applicazioni frequenti, riescono a creare un effetto filler, andando a riempire le depressioni cutanee. Esistono poi creme all’acido ialuronico con diversi effetti: alcune trattengono l’acqua, aiutando a mantenere costante il livello di idratazione della pelle; altre stimolano la produzione di collagene, che è la proteina più importante nei tessuti connettivi umani.
Altrettanto collaudate sono le infiltrazioni sottocutanee: i filler di acido ialuronico sono ormai un must della medicina estetica. Gli effetti sono quelli conosciuti: rendere più carnose le labbra, dare tono alla pelle del viso, alzare gli zigomi. Il risultato non è permanente e, per mantenerlo, va ripetuto il procedimento a distanza di mesi. La controindicazione principale è il tipico gonfiore nelle ore subito successive alle iniezioni, ma niente più. Le infiltrazioni di acido ialuronico, inoltre, sono utilizzate anche per migliorare l’elasticità delle articolazioni, ad esempio in medicina sportiva.
Usi e benefici dell’acido ialuronico
In breve, l’acido ialuronico è uno dei componenti fondamentali dei tessuti connettivi di ogni mammifero, ed è il responsabile della resistenza e dell’elasticità della pelle. E’ prodotto naturalmente dal corpo umano ma, quando invecchiamo, la sua produzione diminuisce, provocando rughe e altri inestetismi dell’età.
Basta fare 2+2 per capire che utilizzare l’acido ialuronico può aiutare a mantenere una pelle giovane; motivo per cui, da anni, è impiegato con ampio successo in campo estetico.
Ma in che modo è possibile farne uso?
Ci sono varie opzioni: da ormai molto tempo sono in commercio creme antirughe all’acido ialuronico che, con applicazioni frequenti, riescono a creare un effetto filler, andando a riempire le depressioni cutanee. Esistono poi creme all’acido ialuronico con diversi effetti: alcune trattengono l’acqua, aiutando a mantenere costante il livello di idratazione della pelle; altre stimolano la produzione di collagene, che è la proteina più importante nei tessuti connettivi umani.
Altrettanto collaudate sono le infiltrazioni sottocutanee: i filler di acido ialuronico sono ormai un must della medicina estetica. Gli effetti sono quelli conosciuti: rendere più carnose le labbra, dare tono alla pelle del viso, alzare gli zigomi. Il risultato non è permanente e, per mantenerlo, va ripetuto il procedimento a distanza di mesi. La controindicazione principale è il tipico gonfiore nelle ore subito successive alle iniezioni, ma niente più. Le infiltrazioni di acido ialuronico, inoltre, sono utilizzate anche per migliorare l’elasticità delle articolazioni, ad esempio in medicina sportiva.
“Re-Vagination”, le donne vogliono rifarsi lì
Secondo uno studio realizzato da Quanta System Observatory effettuato con metodologia WOA(Web Opinion Analysis) su 1500 italiane di età compresa tra i 18 e i 65 anni, a desiderare questo tipo di intervento è il 29% delle donne italiane over 40. Fenomeno che arriva dagli Stati Uniti, dove un sondaggio della Società Americana per la Chirurgia Plastica Estetica ha evidenziato che le richieste di Re-Vagination sono cresciute del 58% già nel 2015 e il trend di inizio 2016 sembra addirittura in ulteriore crescita.
Il motivo principale è di natura prettamente estetica, per sentirsi più seducenti, sensuali e per riaccendere la sessualità con il partner.
Più che di mero ringiovanimento si parla di benessere intimo, richiesto soprattutto dalle donne entrate in menopausa o dopo la gravidanza.
Cosa succede alle parti intime con l’età?
Si verifica l’atrofia vaginale, che consiste nella perdita del naturale spessore del collagene del tessuto vaginale.
«Sempre più donne si affidano al trattamento vaginale, solo nel 2012 in Italia c’è stato un incremento del 24% e il trend è in costante aumento, l’intervento infatti migliora la qualità dei tessuti e concede alle donne uno stato di benessere esteso anche alla vita sessuale nella terza età. Possiamo dire, quindi, che estetica e salute coincidono perfettamente.
In cosa consiste esattamente il trattamento di Re-Vagination?
Nella stimolazione laser della mucosa endovaginale che induce il tessuto a richiamare acqua e a produrre nuovo collagene dotato di una tecnologia combinata a doppia lunghezza d’onda permette di modulare l’invasività del trattamento diminuendo il trauma termico e aumentando l’efficacia sulla stimolazione della matrice cellulare tutto ciò si traduce in un minore fastidio durante la procedura, un brevissimo tempo di recupero di tutte le funzionalità, e ad una presenza di effetti collaterali pressoché nulla. Solitamente il trattamento prevede da una a quattro sedute distanziate da 30 a 60 giorni e poi una o due sedute annuali per il mantenimento».
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